- 11 Novembre 2020
- Posted by: staff
- Categoria: Cattivo pagatore, Reputazione creditizia
Sono solo due parole e portano entrambe ansia e angoscia in chi ha un debito in corso. Ma «cattivo pagatore» cosa significa davvero? Proviamo a capirlo.
L’espressione «cattivo pagatore» è quella più temuta da chi contrae un debito. Sono parole che si portano dietro ansie e preoccupazioni e tutta una serie di problemi, con banche e agenzie di credito, che è meglio evitare.
Se ti hanno concesso un prestito, e stai ancora pagando le rate per estinguerlo, conoscerai bene il rischio di cui ti stiamo parlando. Eppure si fa ancora molta confusione quando si parla di segnalazioni nelle Centrali rischio e, nello specifico, di segnalazione come cattivo pagatore.
E noi di ADifesa lo sappiamo bene: come associazione consumatori siamo sempre a contatto con cittadini che non sanno effettivamente a cosa vanno in contro quando ricevono un prestito dalle banche. Ma la conoscenza è un’arma importantissima. Scoprire i meccanismi dietro la segnalazione come cattivo pagatore, e cosa significa davvero finire nella lista nera delle Centrali rischio, può esserti di grande aiuto, specie se stai cercando il modo migliore per tutelare i tuoi diritti.
In questo articolo vogliamo dunque spiegarti bene in cosa consiste la segnalazione come cattivo pagatore, cosa significa questa espressione e quali sono le conseguenze per chi si trova in questa condizione.
Cosa significa essere un cattivo pagatore?
Il cattivo pagatore è un cittadino che ha un debito e non lo paga. E se lo paga lo fa in ritardo, ignorando – per un motivo o per l’altro – le scadenze mensili che ogni rata impone. È un debitore di cui le banche non si fidano perché non garantisce certezze sul rimborso e, per questo, viene percepito come un pericolo, un rischio da tenere sotto controllo.
Del resto il sistema finanziario, e con esso anche tutto il meccanismo di finanziamenti e prestiti, si tiene in piedi anche grazie ai debitori che rispettano gli accordi stabiliti con le banche. Immaginate un mondo in cui chiunque possa ricevere dei soldi in prestito senza dare in cambio garanzie: le casse degli istituti di credito verrebbero svuotate in un battito di ciglia, nessuno rimborserebbe più un euro, il sistema bancario sarebbe al collasso.
È chiaro quindi che un meccanismo di controllo serve, ed è in questa categoria che bisogna far rientrare la segnalazione come cattivo pagatore. Non una minaccia dunque, ma una salvezza in molti casi. Quando si parla di prestiti e finanziamenti, è importante non dimenticare che la reputazione creditizia è tutto ed è compito di chi contrae un debito mantenerla sempre alta.
Ma con i tempi che corrono, è sempre più facile incappare nell’errore. La crisi economica ha complicato le cose, spesso pagare una rata mensile diventa impossibile e il ritardo nei pagamenti non è frutto di mancato buon senso, ma il risultato dei problemi finanziari a cui tutti prima o poi andiamo incontro.
Purtroppo però le banche non sono indulgenti, non “chiudono un occhio”. E infatti, la segnalazione come cattivo pagatore non ammette giustificazione di sorta e – almeno fino a dove la legge lo consente – continuerà ad essere messa in atto senza attenuanti.
Come funziona la segnalazione come cattivo pagatore
La procedura di segnalazione come cattivo pagatore si compone di diversi passaggi.
Innanzitutto dobbiamo precisare che chiunque contrae un debito con una banca viene segnalato negli archivi della Centrale Rischio di Banca d’Italia o all’interno dei SIC (Sistemi di Informazione Creditizia) di natura privata. In altre parole, non importa che tu sia un debitore rispettoso degli impegni o meno: il tuo nome comunque comparirà nell’elenco di chi ha un debito in corso.
Per ulteriori dettagli sul funzionamento delle Centrali Rischio, leggi anche Centrale rischi: cos’è, a che serve e come funziona.
Quello a cui devi prestare attenzione è il tipo di segnalazione che viene registrata. In altre parole, se hai ricevuto un prestito e sei in regola con i versamenti di rimborso, la tua segnalazione sarà certamente presente, ma sarà comunque neutrale: niente toglie alla tua affidabilità creditizia, insomma; sei nel registro per rendere noto agli istituti di credito che un debito ce l’hai e lo stai già pagando.
Può succedere però che i tuoi pagamenti arrivino in ritardo. Quando firmi un contratto con un’agenzia di credito, sei già a conoscenza delle scadenze mensili a cui devi sottostare. E quando non rispetti gli accordi, la banca non può fare finta di nulla.
Una volta accertato il ritardo ti vedrai recapitare quindi un avviso per mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno. È il sollecito di pagamento, l’ultimo tentativo messo in pratica dalla banca – o dall’intermediario finanziario a cui ti sei rivolto – per risolvere pacificamente la questione.
A quel punto, se lo stesso il tuo pagamento non arriva, la segnalazione come cattivo pagatore si trasforma in un passaggio obbligato. E ti ritroverai lì, nell’archivio delle Centrali Rischio, registrato come un quasi pericolo pubblico per il sistema bancario.
Le conseguenze per un cattivo pagatore
Come abbiamo detto già all’inizio, una segnalazione di questo tipo porta con sé una serie di problemi che non devi assolutamente sottovalutare.
Diventare un cattivo pagatore significa perdere la fiducia delle banche, una condizione che inevitabilmente si ripercuote sulla situazione finanziaria del debitore che è stato segnalato. Ecco qualche esempio delle cose che ti vedresti negare, se finissi nella lista nera dei cattivi pagatori:
- Un nuovo prestito, mutuo o fido. Ogni volta che chiedi un prestito ad una banca o ad un intermediario finanziario, subito viene richiesto l’accesso agli archivi delle Centrali Rischio. Per le agenzie di credito è fondamentale avere notizie sulla tua reputazione creditizia prima di concederti dei soldi, e la presenza del tuo nome nel registro dei cattivi pagatori non può che precluderti qualsiasi tipo di finanziamento.
- L’apertura di un conto corrente. Non esiste una legge che lo vieta, in verità. Ma è risaputo che la maggior parte delle banche non permette ai cattivi pagatori di aprire un nuovo conto corrente. Va ricordato infatti che ogni istituto bancario ha interesse a tutelare le proprie casse, e che anche in questo caso il cattivo pagatore rappresenta per la banca un pericolo. Le conseguenze però non sono da poco: per chi è stato segnalato gestire i risparmi diventa praticamente impossibile.
- Carte di credito, carte di debito (Bancomat)
- Libretti di assegni
- Etc.
È una vita dura quella del cattivo pagatore. E purtroppo uscirne non è nemmeno facile: ci sono tempi precisi da rispettare, tutto è stabilito con precisione dalla normativa in merito alle segnalazioni in Centrali Rischi. Eppure, noi di ADifesa possiamo offrirti una speranza.
Uscire dalla condizione di cattivo pagatore? Si può.
Se è vero che le tempistiche relative alla segnalazione come cattivo pagatore sono stabilite nel dettaglio dalla legge, possiamo comunque lo stesso dire che una via di fuga dal registro dei cattivi pagatori esiste.
Ce lo ha insegnato la nostra esperienza di associazione consumatori. ADifesa infatti ha scoperto che, in media, su quattro segnalazioni almeno tre sono illegittime. E una segnalazione illegittima è una segnalazione che deve essere cancellata al più presto, è una segnalazione che può sparire di corsa dagli archivi senza lasciare traccia.
Grazie al nostro servizio di Cancellazione dalle Centrali Rischio, che ha messo insieme un team di esperti di finanzia, di avvocati e consulenti, abbiamo già aiutato moltissime persone ad uscire dall’incubo della segnalazione come cattivo pagatore.
E se anche tu ti ritrovi in questa condizione e non sai come fare, puoi sempre scrivere a noi. Raccontaci il tuo problema, lasciaci avviare una perizia sulle visure di tutte le Centrali Rischi – sia pubbliche e private – e scopriamo insieme se hai diritto anche tu a richiedere la cancellazione.
Ci invii pure un messaggio nella sezione contatti, grazie.==> https://www.s3studio.it/adifesabu/contatti/