Ricorso ABF, conviene? I dati aggiornati al 2023
Il ricorso ABF ti aiuta a risolvere problemi bancari senza andare in Tribunale. Uno sguardo al report 2023 mostra ancora la sua efficacia.
Trattare con una banca è complicato, specie se non te ne intendi.
Tra dettagli burocratici e clausole contrattuali poco chiare, il rischio di rimanere vittime di anomalie bancarie è alto.
Per fortuna, la legge è dalla parte dei clienti. È vero: pochi sanno come difendersi. Eppure esistono modi semplici e poco costosi per risolvere le controversie senza dover finire in tribunale.
Un esempio è il ricorso ABF, e cioè il ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario. Una possibilità quasi sconosciuta: spesso i consumatori non fanno ricorso all’ABF perché non sanno di poterlo fare o perché non conoscono il processo.
Comunque, il successo dei ricorsi contro le banche è sempre più frequente. Con un vantaggio notevole per i clienti della banca e per le loro tasche. Basta dare un’occhiata ai nostri casi reali: sempre più persone riescono a ottenere rimborsi inaspettati con cifre a tre zeri.
Se hai ancora dubbi sull’efficacia dell’ABF, in questo articolo trovi i dati aggiornati al 2023. Sono dati tratti dall’ultimo report annuale di ABF che possono farti cambiare idea sull’utilità dei ricorsi bancari.
👉 Vuoi saperne di più sul ricorso contro la banca? Leggi anche Perché non devi temere un ricorso bancario
Come funziona il ricorso ABF?
Il ricorso ABF è un sistema di risoluzione stragiudiziale per le dispute nel settore bancario e finanziario. Ricorrendo all’ABF (acronimo di Arbitro Bancario Finanziario) potrai difenderti dalle banche, dagli intermediari finanziari, dagli istituti di pagamento, e così via –in tempi brevi e a costi contenuti.
L’ABF è perciò una forma di tutela alternativa, perché ti permette di far valere i tuoi diritti ma sempre risparmiando tempo e denaro, a differenza di quanto accadrebbe in Tribunale con un ricorso giudiziale.
Questo sistema, che è indipendente rispetto alla Banca d’Italia, opera attraverso i Collegi presenti in 7 città italiane. Le decisioni prese dai Collegi non sono vincolanti, ma – trattandosi di sentenze conformi alle leggi vigenti – gli istituti bancari le rispettano senza esitazione.
In sintesi, il ricorso ABF offre una scelta conveniente, semplice e veloce per ottenere giustizia contro una banca poco onesta. Una scelta conveniente anche perché, per presentare un ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario, non hai l’obbligo di farti seguire da un avvocato.
È pur vero che, se non hai competenze in materia, è consigliabile ricevere il supporto di un consulente esperto o di un’associazione consumatori. Ma su questo aspetto torneremo dopo.
Quando è più utile un ricorso all’Arbitro Bancario?
Grazie al ricorso con l’Arbitro Bancario Finanziario, hai una marcia in più per difendere i tuoi interessi finanziari, e proteggere così i tuoi risparmi. Ecco in quali situazioni può davvero darti una mano:
Per ottenere un rimborso
Se hai sottoscritto un contratto di prestito irregolare o se riscontri dei problemi con la cessione del quinto e così via, potresti aver diritto a un rimborso. Il ricorso ABF ti apre la strada: i soldi che hai perso (ingiustamente!) potranno far ritorno sul tuo conto corrente.
Per risolvere piccole dispute
Supponiamo che tu abbia un piccolo problema con la banca che non vuoi affrontare con un lungo processo. L’Arbitro Bancario Finanziario sarà il tuo alleato: immagina di liberarti di un’ipoteca pesante o di una questione fastidiosa con un’intermediario, in pochi mesi e senza pagare una parcella. Con ABF è possibile.
In generale, un ricorso ABF ti aiuta in molti altri scenari. Per esempio, se hai avuto problemi con istituti di pagamento o di moneta elettronica – ma anche con Poste Italiane o Bancoposta – la scelta di ricorrere all’Arbitro Bancario Finanziario è certamente più comoda.
Considera che i casi gestiti dall’ABF possono portare a rimborsi fino a 100mila euro. Si tratta, quindi, di un’alternativa più che valida al ricorso giudiziale.
Cosa dice il report annuale 2023 di ABF
Esaminiamo ora i dati più recenti dell’Arbitro Bancario Finanziario. Il report annuale 2023 ci aiuterà a capire in che modo i risparmiatori italiani – come te! – stanno affrontando le controversie bancarie.
Nel 2022 [attenzione: i dati del report 2023 fanno riferimento all’anno 2022] i ricorsi gestiti da ABF sono stati 17.372. Nel 34% dei casi, ovvero 6mila ricorsi circa, l’esito è stato positivo: l’Arbitro Bancario Finanziario ha riconosciuto rimborsi per 19,6 milioni di euro. Di questi, 17,3 milioni sono già stati restituiti.
🔍 Fai attenzione a questo dettaglio!
Dal report annuale emerge che circa la metà dei ricorsi (il 48%) viene respinta. C’è però un altro dato che merita attenzione: solo due terzi dei ricorsi è gestito da un professionista esperto. Questo significa che, a incidere sull’esito negativo, è anche l’inesperienza di chi presenta un ricorso con ABF.
Come si presenta ricorso all’ABF?
Per presentare un ricorso all’ABF, innanzitutto documenta bene il tuo problema. Raccogli tutti i pezzi del puzzle: contratti, estratti conto, qualsiasi cosa possa aiutare a comprendere la tua situazione.
Una perizia sulla documentazione bancaria è l’ideale, ma per quella è meglio rivolgersi a professionisti del settore. Questa è la fase in cui un esperto o un consulente può fare la differenza: un supporto professionale ti assicura di prendere la strada giusta e di evitare eventuali fallimenti.
Dopo questo passaggio, invia la richiesta con i documenti in allegato – e poi attendi la decisione del Collegio. Se le prove che hai raccolto sono corrette e numerose, non hai nulla da temere: il Collegio, quasi certamente, si schiererà dalla tua parte e il ricorso ABF avrà esito positivo.
Quanto costa un ricorso ABF?
I costi sono particolarmente bassi per i consumatori. Prima di presentare la domanda, basta infatti versare soltanto 20 euro, e cioè un contributo dovuto per affrontare le spese della procedura.
Nota bene: 20 euro è la somma che serve per attivare il ricorso ABF. Questo significa che, per qualsiasi perizia o consulenza sul ricorso (che sia richiesta a uno studio legale o un’associazione consumatori), servirà un contributo maggiore.
Il che non ti deve scoraggiare: presentarsi all’Arbitro Bancario Finanziario con una documentazione corposa aumenta le tue probabilità di riuscita. Vedilo perciò come un investimento per la buona riuscita del ricorso.
Cosa conviene di più, in termini economici: uno studio legale o un’associazione consumatori? Se vuoi saperne di più, leggi il nostro approfondimento 👉 Associazione consumatori VS studio legale
Quali sono i tempi di gestione di una procedura ABF?
Secondo il report annuale, nel 2022 l’Arbitro Bancario Finanziario ha gestito i ricorsi con una certa velocità. In media, ci sono voluti 120 giorni per risolvere una controversia – registrando tempi più brevi rispetto all’anno prima (cioè il 2021).
Considera che la durata massima di una procedura (secondo la normativa di riferimento) è di 180 giorni, quindi sei mesi. Questo vuol dire che l’ABF è stato addirittura più veloce del previsto: la maggior parte dei casi (il 93%) si è conclusa con due mesi di anticipo.
Che valore hanno le decisioni dell’ABF?
Come dicevamo prima, le decisioni dei Collegi dell’Arbitro Bancario Finanziario non sono obbligatorie come quelle di un giudice. È un sistema senza tribunali, dopotutto; non ha lo stesso peso legale.
Ma questo non significa che non funziona. Al contrario! Considera che solo meno dell’1% delle banche rifiuta le decisioni del Collegio. E per farti sentire più sicuro, l’ABF mette online una lista di tutte le banche che non seguono le decisioni.
Quindi, prima di prendere una decisione su come affrontare la tua banca, puoi andare a consultare il sito dell’ABF per vedere se ha già rispettato le scelte fatte dai Collegi in precedenza.
Quindi, il ricorso ABF conviene?
Assolutamente sì! I dati parlano chiaro: 19,6 mln di euro di rimborsi erogati sono un numero enorme.
Una cifra del genere dimostra che l’Arbitro Bancario Finanziario è un alleato potente per chi cerca giustizia finanziaria. Anche il tasso di successo, con il 34% dei casi risolti a favore dei clienti, è un segno tangibile dell’efficacia di questo sistema stragiudiziale.
Inoltre, il fatto che meno dell’1% delle banche rifiuti le decisioni del Collegio dell’ABF aggiunge un certo grado di sicurezza. Sono pochissime le istituzioni che sfidano le decisioni, dimostrando che, nella maggior parte dei casi, le banche rispettano le conclusioni dell’ABF.
Ricorda però: se vuoi presentare un ricorso per avere giustizia su una banca disonesta, meglio chiedere una consulenza professionale a figure esperte. Figure esperte come quelle di ADifesa.
ADifesa, infatti, da sempre è dalla parte dei risparmiatori. E anche dalla tua! Con il nostro supporto puoi:
- capire se ci sono i presupposti per un ricorso di successo, evitando di sprecare denaro per un ricorso respinto
- avere un supporto costante e consulenze personalizzate da parte di professionisti del settore legale e finanziario
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