Revoca fido, cosa fare? I consigli di ADifesa

La revoca del fido getta in crisi molte aziende. Cosa fare, e come reagire a una richiesta di rientro? Leggi i consigli di ADifesa.

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Rispondere a una revoca del fido è difficile.
Specie quando arriva inattesa.

Per molte PMI le linee di credito e conto correnti affidati sono una fonte di finanziamento irrinunciabile: sul fido bancario si basa spesso gran parte della capacità produttiva di un’azienda.

Dunque non bisogna stupirsi se di fronte a una revoca del fido bancario la grande maggioranza di piccole e medie imprese riesce a risollevarsi soltanto con molta fatica. E a volte – addirittura – nemmeno grazie a quella.

Eppure parliamo di una situazione diffusa.
Le banche hanno tutto il diritto di revocare una linea di credito a un cliente, soprattutto se hanno registrato un aumento del rischio di insolvenza. È vero: non sempre la banca agisce nel rispetto della legge; anzi, sono frequenti i casi di revoca illegittima del fido facilmente ribaltabili con un ricorso giudiziale.

In questo articolo, però, vogliamo concentrarci su un altro aspetto della faccenda. Se è vero che una richiesta di questo tipo può trascinare grandi e piccoli imprenditori verso il fallimento, è bene conoscere le migliori strategie di sopravvivenza a una revoca del fido bancario.

ADifesa ne ha individuate quattro.
Se hai ricevuto una revoca del fido e non sai cosa fare, qui ci sono informazioni che ti servono assolutamente.
Leggi qui sotto.

Cosa fare dopo una revoca del fido: quattro strategie

Il punto di partenza è questo: la banca ti ha inviato una comunicazione per segnalarti che la linea di credito è chiusa. E ti propone un piano di rientro del debito.

Piano di rientro che può essere comodo, discreto o improponibile, ma che comunque va gestito. È proprio in questa fase che per gli imprenditori iniziano i veri problemi.

Vediamo allora, dopo una revoca del fido, cosa fare per uscirne indenni.

1. evita altre linee di credito

Se ti ritrovi all’improvviso con un grosso debito da pagare, è facile cadere nella tentazione di un nuovo prestito.

In fondo – e ce ne rendiamo conto – nuovo prestito vuol dire nuova liquidità, che è di fatto quello che ti serve. Purtroppo però la tua posizione creditizia dopo una richiesta di revoca è particolare.

La tua banca infatti, per essere arrivata a questa decisione, deve aver sospettato un rischio di credito più alto del previsto. Insomma, il tuo credit score si è abbassato, e agli occhi delle banche la tua affidabilità è scesa.

Stando così le cose, l’accesso a una nuova linea di credito è impossibile. E non solo: ogni volta che ti viene rifiutato un prestito, la tua posizione creditizia peggiora.

Per questo motivo, in questa fase delicata per te e la tua azienda, è meglio evitare di chiedere il supporto di altre banche. Esistono altri modi per ottenere liquidità extra, e qui sotto capiremo quali.

2. dimostra di essere solvibile

Questa strategia è particolarmente utile se gestisci più di un finanziamento. La revoca del fido infatti può mettere a rischio anche il rapporto con gli altri istituti di credito.

Per evitare di finire senza un soldo, la soluzione migliore è chiedere un confronto ai diretti interessati – ovvero alle banche – con dati alla mano. Per esempio, a partire dai tuoi documenti contabili, puoi dimostrare che la tua azienda è solvibile e quindi in grado di affrontare debiti e spese, che il livello di redditività è alto, oppure che stai valutando una riorganizzazione aziendale con l’ingresso di nuovi soci e investitori.

Va da sé che la revoca del fido già in atto, rimarrà tale e quale. Come abbiamo già detto, la tua banca è libera di agire come meglio crede. Eppure, se collabori con altre banche, la richiesta di un confronto può aiutarti a evitare che la situazione precipiti.

3. riorganizza spese e pagamenti

Rispondere a una revoca del fido significa avere abbastanza liquidità per affrontare il piano di rientro. Se la via di accesso a nuovi finanziamenti è sbarrata, non ti resta che cercare i soldi all’interno della tua azienda.

In questo caso la soluzione più efficace è una riorganizzazione delle spese e dei pagamenti, nonché degli incassi che interessano la tua azienda.

Un esempio? Chiedere una dilazione di pagamento a un fornitore ti permette di risparmiare – per lo meno nel breve periodo – un po’ di quel denaro che ti serve per rimborsare il debito.

Lo stesso vale se decidi di lavorare sul recupero crediti, per esempio spingendo per ottenere l’incasso di un credito che tarda ad arrivare.

Insomma, con la giusta dose di astuzia, puoi provare a recuperare la liquidità che ti serve direttamente all’interno della tua azienda, sfruttando i rapporti già esistenti con clienti e fornitori.

È vero però che a volte non basta.
Nei casi più difficili, la revoca del fido richiede una risposta specifica e di natura diversa. Come quella che ti proponiamo qui sotto.

4. prova a ottenere un rimborso

Cosa vuol dire ottenere un rimborso del fido bancario? Prima di spiegarlo, dobbiamo partire da un punto fondamentale. Ovvero: almeno tre su quattro linee di credito sono gestite in modo illecito.

Questo vuol dire che la banca ti concede liquidità secondo gli accordi, ma quasi sempre gestisce il rimborso con interessi con poca trasparenza e correttezza.

Di frequente, infatti, al momento della restituzione dell’importo la banca capitalizza anche gli interessi che devi pagare, attraverso un meccanismo che si chiama anatocismo bancario. Così facendo ti costringe a restituire molto più di quanto devi, alzando – senza che tu te ne accorga – il valore dei tassi di interesse.

Si tratta di una pratica molto diffusa.
Ed è una pratica illegale, perché spinge gli imprenditori verso la gestione di tassi interesse usurari logoranti per le finanze di un’azienda.

Per questo motivo la legge italiana prevede il rimborso interessi del fido, che puoi ottenere in poco tempo con l’aiuto di professionisti.

Professionisti come quelli di ADifesa.

Ottieni il rimborso interessi del fido con ADifesa

Con ADifesa ricevere il rimborso interessi del fido è facile, e soprattutto senza spese anticipate. La nostra associazione ti supporta passo dopo passo, occupandosi al tuo posto di ogni aspetto della procedura.

Per accedere al rimborso infatti bisogna passare per tre step (più uno!):

  • analisi dei documenti bancari
  • perizia econometrica
  • reclamo formale
  • se necessario, causa legale

Se necessario, sì.
Perché con la giusta documentazione, preparata da professionisti esperti, il rimborso interessi del fido può anche arrivare dopo un reclamo formale.

E la nostra squadra si compone dei migliori sul campo. Esperti di diritto bancario, avvocati, ex banchieri: tutte figure competenti nel settore, che sapranno dimostrare in poco tempo la presenza di illiceità nel tuo fido bancario.

Tutto quello che devi fare è contattarci e raccontarci in poche parole il tuo caso. Un nostro consulente, poi, farà il resto: ti comunicherà quali documenti servono, in che modo puoi recuperarli, e qual è il percorso da seguire per ricevere i soldi che ti spettano.

Puoi iniziare da qui! Lasciaci un messaggio tramite il modulo qui sotto, e ricevi una risposta in meno di 48 ore.

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