Fondi comuni di investimento in perdita, cosa non ti dicono?
Scopri la verità sui fondi comuni di investimento in perdita. ADifesa ti svela i rischi nascosti e le strategie per recuperare le perdite finanziarie.
Quello che banche e intermediari ti dicono corrisponde a verità.
Purtroppo, però, non a tutta la verità. E questo vale – in particolar modo – per gli investimenti in ogni loro forma.
Prendiamo il caso dei fondi comuni di investimento, e del rischio di perdita che corrono: è facile che la banca ti proponga un investimento di questa natura come soluzione ideale per un investitore alle prime armi; è facile che ti dica che il rischio è minimo, che il rendimento è alto, e che i tuoi soldi lì se la passano meglio che altrove.
La verità però è ben diversa. Il che non significa che i fondi comuni di investimento vanno evitati, perché – del resto – possono andare in perdita, ma anche portarti grandi opportunità di guadagno. Il problema, piuttosto, è che banche e finanziarie non ti danno un prospetto realistico delle probabilità di perdita e di guadagno, rischiando di destabilizzare la tua situazione finanziaria.
In questo articolo di ADifesa, vogliamo esplorare il lato “buio” dei fondi comuni di investimento, specie se in perdita; ti sveleremo perciò quello che spesso viene nascosto sotto il tappeto, dalle banche e dagli esperti finanziari. Potrai così comprendere – finalmente – qual è lo scenario reale dietro i fondi di investimento, e renderti conto che questi strumenti finanziari, pur promettendoti stabilità, possono nascondere rischi sconosciuti.
Quanto sono sicuri i fondi di investimento?
I rischi di perdita nei fondi comuni
Quando si tratta di fondi comuni di investimento, in molti si lasciano attrarre dall’idea di investire i propri risparmi senza doversi preoccupare troppo dei rischi, quegli stessi rischi che vengono associati – nell’opinione comune – ad altre forme di investimento.
Tuttavia, non bisogna mai dimenticare che ogni tipologia di investimento comporta un certo grado di rischio. In altre parole, nessuno può garantirti che il fondo comune su cui hai investito rimarrà stabile in futuro; allo stesso tempo, non è possibile prevedere quando (e in quali modalità) un fondo comune di investimento può andare in perdita.
Insomma, mentre molti investitori italiani si affidano ai fondi comuni nella speranza di ottenere rendimenti stabili, chi osserva questa soluzione di investimento con occhi esperti sa bene che non è una soluzione immune dai rischi finanziari. I fondi comuni di investimento possono andare in perdita e sono anzi esposti a molteplici rischi, tra cui per esempio:
- il rischio di mercato, che riguarda l’andamento dei mercati dentro cui opera il fondo di investimento
- il rischio di tasso di interesse, o meglio di una variazione nei tassi di interesse che può incidere sul rendimento
- il rischio di cambio, che interessa i fondi di investimento in valute estere soggette al tasso di cambio
- il rischio di gestione, legato al fatto che il rendimento del fondo dipende dalla competenza di chi lo gestisce
Una cosa va detta: i fondi comuni di investimento non vanno evitati per principio, soltanto perché possono andare in perdita. È sempre meglio però fare le giuste valutazioni prima di investire i tuoi risparmi; bisogna essere abili nel bilanciare le aspettative di rendimento con i rischi e con le tue capacità di sostenere un investimento finanziario.
Perché i fondi di investimento perdono?
Le ragioni dietro un fondo comune in perdita
Investire in fondi comuni di investimento significa quindi accettare che questi possano andare in perdita, e perciò che sono meno stabili e sicuri di come vengono descritti dalle banche e dagli intermediari.
Le ragioni che portano a un calo dei rendimenti, fino alla perdita vera e propria dei tuoi risparmi, sono numerose e – per altro – persino ineludibili, nel senso che è impossibile sfuggirne perché costituiscono una regola cardine del “gioco” degli investimenti.
Un esempio sono le fluttuazioni del mercato, che rappresentano uno dei meccanismi basilari del nostro sistema economico-finanziario. Quando i mercati subiscono variazioni – in negativo o in positivo – i fondi comuni ne risentono in maniera diretta. Questo vuol dire che eventi economici, politici o persino cambiamenti nel settore in cui il fondo ha investito possono avere un impatto significativo sui rendimenti del fondo, facendolo andare in perdita.
Anche la variazione dei tassi di interesse incide sul rendimento dei fondi. Per esempio, uno scenario in cui i tassi di interesse salgono – come sta succedendo adesso, per via delle politiche restrittive della BCE – i prezzi dei titoli obbligazionari presenti nel portafoglio del fondo tendono a diminuire. Se il fondo investe principalmente in titoli obbligazionari, questa diminuzione del valore dei titoli può riflettersi negativamente sul rendimento complessivo del fondo. Il che significa – in parole povere – che noterai un calo di rendimenti e, talvolta, una perdita significativa di soldi investiti.
Un dettaglio da non sottovalutare è la gestione dell’investimento. Chi gestisce l’investimento non agisce direttamente sul rendimento dei fondi; le sue decisioni però svolgono un ruolo chiave nel determinarne il risultato finale. Dunque elementi come l’allocazione delle risorse o – più in generale – la strategia adottata dal gestore possono portare a rendimenti diversi, talvolta anche particolarmente negativi nel caso di fondi in perdita.
Quanto perdono i fondi di investimento?
Un occhio all’andamento fondi comuni
Il modo migliore per valutare la performance dei fondi comuni di investimento – e stimare le probabilità che vadano in perdita – è quello di osservare lo storico dei rendimenti. In altre parole, si tratta di analizzare l’andamento dei fondi in passato e fino a quel momento, per capire quali sono i risultati che ha dato nel corso del tempo.
Lo storico dei rendimenti è contenuto nel KIID (o Key Investor Information Document), un documento essenziale per gli investitori perché fornisce informazioni chiare e concise sul fondo, inclusi i suoi obiettivi di investimento, la strategia di gestione, i rischi associati e – come già accennato – uno storico delle performance passate.
Perciò, se vuoi sapere quanto perdono i fondi (o quanto possono perdere, o quanto hanno perso fino a quel momento), un valido aiuto te lo offre il KIID e lo storico delle performance passate.
È chiaro, però, che l’andamento di un fondo comune fino a un determinato momento, anche se positivo, non può dare alcuna certezza o garanzia sulla sua performance futura. In altre parole, i risultati ottenuti in passato potrebbero non ripetersi in futuro, perché – come abbiamo già spiegato – i fondi comuni di investimento sono soggetti a fluttuazioni di mercato e rischi di settore difficili da prevedere, a meno di non essere esperti analisti di mercati finanziai.
Leggere con attenzione il KIID è sicuramente un passaggio fondamentale, perché può darti un’idea dell’andamento storico (e totale) dei fondi comuni su cui hai investito i tuoi soldi. È altrettanto vero, però, che bisogna sempre considerare il contesto in cui sono stati ottenuti tali risultati. E molto dipende – in tal senso – dal gestore a cui hai affidato l’investimento.
Cosa fare se i fondi comuni sono in perdita?
Il diritto al recupero delle perdite su investimenti
Se hai investito in un fondo comune e hai subìto perdite finanziarie, è importante tu sappia che hai diritto al recupero dei soldi che hai perso. Secondo la giurisprudenza, infatti, se la banca non ti ha informato adeguatamente sui rischi del fondo comune, come investitore hai il diritto di ottenere un rimborso delle perdite finanziarie. E puoi riuscirci grazie a ADifesa.
Il metodo ADifesa è molto semplice. Prima di tutto procediamo con uno studio di fattibilità (gratuito!), attraverso cui analizziamo i documenti bancari relativi all’investimento che hai effettuato. A tale scopo ci serviranno:
- il contratto
- le copie degli ordini
- il rendiconto della gestione finanziaria
- e la profilatura Mifid
Documenti che – se non li possiedi già – possiamo richiedere direttamente noi per te.
Successivamente, lavoriamo a una perizia tecnica (sempre gratuita!) che ci permetterà di negoziare con la tua banca e di trovare così un accordo bonario. Se non si raggiunge un accordo bonario, si passerà al contenzioso giudiziale nei confronti della banca.
Nota bene: ADifesa è un’associazione consumatori. Questo vuol dire che non ti chiederà il pagamento di una parcella. Per accedere al nostro servizio basta infatti versare la quota di iscrizione; in seguito, una volta ottenuto il rimborso delle perdite finanziarie, ti verrà chiesto di pagare un contributo, calcolato in percentuale (ed equamente) sulla base di quanto hai ottenuto.
Le uniche spese che dovrai affrontare in anticipo sono i costi del tribunale – che sono costi irrisori rispetto alla parcella di un avvocato o uno studio legale.
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