Estinzione anticipata prestito, cos’è e come funziona

L’estinzione anticipata del prestito è un diritto dei consumatori. A volte, però, nasconde qualche insidia. Continua a leggere l’articolo ADifesa per saperne di più.

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I prestiti bancari hanno una durata flessibile.

Generalmente, spetta a chi chiede il prestito stabilire in quanti mesi o anni distribuire la restituzione dell’importo in denaro. In altre parole, sei tu a decidere.

Così, i piani di ammortamento proposti dalle più importanti agenzie di credito offrono soluzioni di rimborso variegate. Si parte da una restituzione in sei mesi fino ad arrivare a un massimo di dieci anni. Il tutto, ovviamente, a rate e con gli interessi.

Esiste però un diritto concesso ai consumatori che riguarda la gestione del debito con le banche: è il diritto all’estinzione anticipata del prestito.

Un diritto che riguarda qualsiasi forma di credito al consumo – e quindi prestiti personali, prestiti finalizzati, cessioni del quinto, credito rotativo – e alcune forme di mutuo, e che prevede disposizioni particolari in merito alla restituzione del debito residuo.

In questo articolo cercheremo di capire allora, nel dettaglio, cosa significa estinzione anticipata e come funziona la chiusura anticipata di un prestito.

Cos’è l’estinzione anticipata del prestito

L’estinzione anticipata del prestito è il diritto concesso ai consumatori di estinguere il debito con banche o agenzie di credito prima della scadenza del contratto.

Per estinguere in anticipo il prestito sarà necessario allora restituire il debito residuo del prestito, ovvero la parte del debito non ancora coperto; un importo che viene calcolato tenendo conto dei tassi di interesse maturati fino a quel momento.

Il diritto all’estinzione anticipata del prestito è indicato anche nel contratto bancario e nella documentazione, che contiene infatti tutte le informazioni che servono in merito alle modalità di estinzione.

Il calcolo dell’ultimo versamento infatti – ultimo versamento che potremmo definire maxi rata finale del prestito – viene effettuato sulla base di alcune variabili che vedremo in seguito.

In questo paragrafo era importante fornire invece una definizione dell’estinzione anticipata del prestito, che è ancora una delle operazioni più vantaggiose per chi è alle prese con un debito bancario.

Come funziona l’estinzione anticipata di un finanziamento

Per prestiti personali e cessioni del quinto, l’estinzione anticipata può essere richiesta in qualsiasi momento. È, insomma, libera da vincoli.

Va da sé che questa operazione si mostra vantaggiosa se realizzata entro pochissimi anni dall’inizio del contratto. Ogni anno corrisponde infatti a un aumento dei tassi di interesse, e chiudere in anticipo risolve almeno parzialmente questo problema.

Una volta deciso di estinguere in anticipo il prestito, è necessario richiedere alla banca il conteggio estintivo. Si tratta di un documento bancario che tiene traccia dei versamenti effettuati fino a quel momento, e dell’importo residuo da versare ancora.

È a partire dal conteggio estintivo che è possibile conoscere l’importo residuo da rimborsare alla banca. In particolare il calcolo dell’estinzione anticipata del finanziamento prevede che a quell’importo vengano detratti tutti i costi recurring, ovvero:

  • spese di incasso rata
  • costi di intermediazione
  • quota assicurativa
  • spese di gestione
  • e tutte i costi legati alla durata del prestito.

Di recente, una sentenza della Corte di Giustizia Europea ha aperto alla possibilità di un rimborso che include anche i costi up front del prestito, i costi una tantum, come per esempio le spese di istruttoria e quelle di apertura pratica. Ma si tratta di una possibilità che, per il momento, interessa soltanto i prestiti ottenuti dopo il 2019.

Ad ogni modo, il calcolo ufficiale dell’estinzione anticipata spetta alla banca, a cui devi comunque rivolgerti con una richiesta formale per ottenere la chiusura del prestito.

È prevista una penale per l’estinzione in anticipo del prestito?

Trattandosi a tutti gli effetti di un recesso, per l’estinzione anticipata dei finanziamenti è previsto il pagamento di una penale.

A questo proposito dobbiamo fare una distinzione tra credito al consumo (ancora una volta: prestiti personali, cessioni del quinto) e mutui bancari.

Infatti – per effetto del Decreto Bersani e della legge 40/2007 – l’estinzione anticipata di mutui sottoscritti da soggetti privati per l’acquisto o la ristrutturazione di un immobile non può più imporre una penale di recesso.

Nel caso del credito al consumo, invece, le cose stanno diversamente. La penale è infatti contemplata, ma per legge (ovvero la riforma del credito del 2013) il suo valore non può superare l’1% del debito residuo.

In particolare, la penale equivale:

  • all’1% del debito residuo, se il prestito viene chiuso più di un anno prima della scadenza del contratto;
  • allo 0,5% del debito residuo, se alla scadenza del contratto manca invece meno di un anno.

Ne consegue che, nel conteggio estintivo, va comunque tenuta in considerazione la penale.

Estinzione anticipata, un esempio

Proviamo qui a fare un esempio di estinzione anticipata del prestito, utilizzando dei riferimenti chiari e precisi.

Ipotizziamo che tu abbia ottenuto da un’agenzia di credito un prestito di 14mila euro da rimborsare in 96 rate (ossia otto anni) con un tasso di interesse al 7%.

L’importo da restituire con gli interessi sarà allora pari a poco più di 18mila euro, calcolati anche in base alla durata del piano di rimborso.

Dopo quattro anni dall’inizio del contratto, con 48 rate già pagate, avrai probabilmente restituito la metà del debito, e te ne rimane un’altra metà da pagare. Parliamo di una cifra intorno ai 9mila euro.

A quel punto, però, decidi di risolvere i tuoi rapporti con la banca; niente più rate mensili, niente più ansia da ritardo del versamento. Cosa fai?

Scegli l’estinzione anticipata del prestito, e quindi di restituire alla banca il debito residuo calcolato con i tassi di interesse maturati fino a quel momento.

L’importo totale però a quel punto avrà un valore inferiore, perché includerà i tassi di interessi relativi a quattro anni e non a otto. Quindi il debito con la banca non sarà più di quasi 18mila euro ma di soli 17mila.

Questo vuol dire che il debito residuo da restituire già diminuisce di valore. Se a questo togli anche tutte le spese extra ricorrenti, che vanno detratte per legge, avresti un risparmio di circa duemila euro sull’importo finale.

Insomma, i soldi che verserai – quelli della maxi rata finale, appunto – serviranno a coprire ciò che resta del tuo debito, non nella sua interezza come calcolato per il piano di ammortamento previsto inizialmente, ma sulla base della durata effettiva del tuo contratto.

Rischi nel calcolo dell’estinzione anticipata, l’esperienza di ADifesa

Nel corso della nostra esperienza, abbiamo riscontrato molteplici irregolarità nelle estinzioni anticipate, specialmente con le cessioni del quinto.

Molti dei nostri associati, per esempio, si sono resi conto tramite il nostro supporto che il calcolo del debito residuo della loro cessione del quinto non teneva conto della riduzione degli interessi, né tantomeno della detrazione delle spese extra.

Si tratta purtroppo di una situazione molto diffusa.
I contratti per le cessioni del quinto, infatti, raramente si mostrano trasparenti sul piano delle estinzioni anticipate. Ne consegue che molti clienti di banca si ritrovano a pagare molto più di quanto dovrebbero.

In casi come questo appena descritto, l’unica soluzione possibile è la richiesta di una perizia sul contratto e sul conteggio estintivo, che abbia come obiettivo quello di individuare ogni possibile irregolarità.

ADifesa, per esempio, porta avanti da anni pratiche di questo tipo. E la quantità di contratti irregolari tra quelli estinti dal 2012 ad oggi è stata finora sconcertante.

Ma cosa succede una volta scoperta un’estinzione anticipata irregolare? La risposta è semplice: puoi chiedere un rimborso.

I soldi che hai pagato in più infatti ti spettano di diritto, ed è facile ottenerli con un ricorso in via stragiudiziale. Tutto quello che ti serve è una perizia approfondita sui documenti, e una buona assistenza sul piano legale.

La nostra associazione può darti una mano.

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