Estinzione anticipata: nuova sentenza della Corte di Giustizia Europea
- 3 Gennaio 2020
- Posted by: adifesa
- Categoria: Debitore consapevole
Riduzione costi in caso di estinzione anticipata del prestito. Una nuova sentenza della Corte di Giustizia Europea cambia le carte in tavola.
L’anno che si è da poco concluso ha visto un grande passo avanti nella tutela degli utenti che accedono ai prestiti.
Con la sentenza 383 dell’11 settembre 2019, la Corte di Giustizia Europea ha stabilito il diritto, per l’utente finale, di usufruire di una riduzione totale dei costi nell’eventualità di un’estinzione anticipata di un finanziamento richiesto in precedenza.
La sentenza prevede che le banche e le finanziarie che erogano prestiti provvedano alla restituzione di tutte le somme anticipate dai clienti. La direttiva comunitaria stabilisce che non ci sia alcuna distinzione tra:
- Costi connessi alla durata del contratto di prestito (p.e. gli oneri relativi all’assicurazione e agli interessi).
- Costi non legati alla durata del piano di rimborso (p.e. le spese di istruttoria e le commissioni versate agli intermediari).
L’impatto della sentenza della Corte di Giustizia Europea
La sentenza in questione ha un impatto notevole per le banche e le finanziarie. La Corte di Giustizia europea ha infatti sancito la necessità, per le suddette realtà, di adeguare le clausole di contratti di credito proposte ai consumatori.
Nel mese di novembre, è arrivata per 9 operatori del settore del credito al consumo (cessione del quinto e prestiti non finalizzati) una diffida caratterizzata dall’invito a provvedere nel più breve tempo possibile alle modifiche sopra citate.
La diffida sopra ricordata ha coinvolto le seguenti realtà:
- Compass Banca S.p.A
- Fiditalia S.p.A
- Prestitalia S.p.A
- Agos Ducato S.p.A
- Futuro S.p.A
- Credem S.p.A
- Pitagora S.p.A
- Santander Consumer Bank S.p.A
- Findomestic Banca S.p.A
Estinzione anticipata dei finanziamenti: una pratica sempre più frequente
La sentenza in questione si colloca in uno scenario che vede la scelta di estinguere in anticipo un prestito sempre più diffusa. Questo riguarda soprattutto i clienti che richiedono il prestito con cessione del quinto. Il prodotto in questione è molto popolare tra i pensionati, una fascia di popolazione che non ha praticamente possibilità di ottenere denaro in altri modi.
Parlando di tali prestiti è fondamentale specificare che i tassi sono molto alti – ai limiti dell’usura – e che, in molti casi, questo livello dipende anche dalle commissioni che i clienti sono tenuti a versare una volta concluso il contratto di prestito.
Il problema dell’Arbitro bancario in Italia
Nello scenario europeo, la situazione italiana si sta rivelando anomala per quanto riguarda l’accoglimento di questa sentenza. L’Arbitro bancario ha infatti predisposto lo scorso novembre un fascicolo da sottoporre alla Conferenza dei collegi giudicanti. A questi ultimi spetterà il compito di portare a conclusione le eventuali controversie fra gli utenti e le varie realtà finanziarie.
Le associazioni che tutelano i clienti delle banche e delle finanziarie, tra cui l’Associazione ADifesa, hanno puntato il dito contro questo documento, accusando l’arbitro bancario di averlo inviato senza consultazioni pubbliche. Il rischio che si teme è quello di vedere gli utenti italiani esclusi dai rimborsi dei costi sopra ricordati.
Se hai richiesto un prestito con cessione del quinto della pensione o dello stipendio o un prestito personale e hai deciso di estinguerlo anticipatamente, controlla che la banca o la finanziaria a cui ti sei rivolto abbia aggiornato le condizioni di contratto.
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