Estinzione anticipata cessione del quinto, quali diritti hai?

L’estinzione anticipata della cessione del quinto ti aiuta a gestire la pressione delle rate. Come funziona, e quali sono i tuoi diritti?

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Con la tua cessione del quinto ti senti al capolinea?
Può capitare. È vero, la cessione del quinto è una tipologia di prestito abbastanza facile da gestire (rispetto alle altre): la quota da rimborsare ti viene tolta dallo stipendio, non devi preoccuparti del versamento delle rate, e così via.

Però, comunque, pesa sul tuo budget mensile.
Il rimborso rateale di una cessione del quinto aggiunge costi ai costi: c’è la spesa di incasso della rata, che è periodica; il premio assicurativo che fa crescere la rata… Insomma, la restituzione graduale del prestito che hai ricevuto può diventare, con il tempo, complicata da affrontare.

A quel punto, l’estinzione anticipata si presenterà ai tuoi occhi come un’opzione interessante, per liberarti del debito. Ma, esattamente, come funziona l’estinzione anticipata della cessione del quinto? E quali sono i diritti che puoi rivendicare come consumatore? Su questo fronte, noi di ADifesa sappiamo bene che le informazioni – in giro per la rete – sono scarse, e a volte tendenziose.

Con questo articolo che stai leggendo vogliamo non solo informarti, ma anche guidarti anche verso una scelta più consapevole. Partendo dall’inizio: cosa vuol dire estinguere una cessione del quinto?

Breve approfondimento sull’estinzione anticipata della cessione del quinto

L’estinzione anticipata della cessione del quinto è un diritto riconosciuto ai consumatori che hanno aperto un prestito secondo questa modalità.

In linea generale, l’estinzione anticipata del debito è sempre un’opzione valida; qualsiasi tipo di finanziamento (es. il prestito personale, la carta revolving o il mutuo) può essere “risolto” con un pagamento a rata unica, vale a dire in un’unica soluzione. L’estinzione anticipata è infatti una possibilità prevista dalla normativa, e in particolare dall’art. 125-sexies del Testo Unico Bancario.

Nel caso della cessione del quinto, però, l’estinzione anticipata prende una piega particolare, perché la cessione del quinto include costi obbligatori che le altre forme di prestito non prevedono. Il riferimento è soprattutto all’assicurazione della cessione del quinto, e cioè un costo recurring obbligatorio che incide sul calcolo della rata, e che agisce in maniera particolare nella procedura di estinzione.

Inoltre, l’estinzione anticipata della cessione del quinto comporta anche la possibilità di chiedere un rinnovo della cessione, secondo quanto stabilito dall’art. 39 del DPR 180/50. Il rinnovo, o rinegoziazione della cessione del quinto è una pratica esclusiva di questa tipologia di finanziamento, il che rende l’estinzione della cessione del quinto un’opportunità da non trascurare.

Quali diritti hai in caso di estinzione anticipata della cessione del quinto?

Supponiamo dunque che tu abbia già fatto richiesta di estinzione anticipata della cessione del quinto. Richiesta che la tua banca o agenzia di credito ha accolto senza problemi.

A quel punto: quali sono i tuoi diritti di consumatore? In altre parole, cosa devi aspettarti dalla banca o dalla finanziaria per avere la certezza che la tua estinzione anticipata proceda nel verso giusto, senza violazioni o abusi di sorta?

Vediamo qui di seguito una breve (ma completa) lista di diritti.

Se la cessione del quinto è irregolare, puoi ottenere un rimborso!

1. L’accesso documentale obbligatorio

Il primo diritto da ricordare è quello relativo all’accesso ai documenti bancari, necessari per portare a termine un’estinzione anticipata legittima. La banca o l’agenzia di credito hanno l’obbligo fornirti la documentazione che serve, ovvero il contratto bancario e il conteggio estintivo.

Contratto bancario e conteggio estintivo sono documenti di fondamentale importanza, nell’ambito di una estinzione anticipata del debito. Il conteggio estintivo, in particolare, riporta il debito residuo del tuo prestito – dunque l’importo di denaro che devi effettivamente restituire alla banca.

Avere in mano la documentazione bancaria corretta rappresenta, perciò, un grosso vantaggio per chi vuole estinguere il debito. Eppure, nonostante l’obbligo previsto dalla normativa, spesso le banche non inviano i documenti in automatico. In altre parole, gli istituti di credito agiscono in violazione di un tuo diritto fondamentale; esserne consapevoli è il modo migliore per potersi difendere.

2. Il calcolo corretto dell’estinzione anticipata

Se vuoi estinguere in anticipo la cessione del quinto, hai diritto al calcolo corretto del debito residuo. Ma che cosa s’intende con calcolo corretto?

Quando si parla di chiusura anticipata di un prestito, si pensa – erroneamente – che sia necessario pagare in un’unica soluzione l’importo che è rimasto, ovvero la parte del prestito non ancora restituita con l’aggiunta degli interessi passivi così come calcolati all’inizio.

Nella realtà dei fatti, le cose stanno diversamente.
Il costo totale di una cessione del quinto, quindi quello previsto dal principio in fase di stipula del contratto, include commissioni e costi calcolati sulla durata totale del prestito.

Questo vuol dire che, se hai richiesto una cessione del quinto lunga dieci anni, l’istituto di credito calcolerà tutte le spese previste per dieci anni. E dunque:

  • dieci anni di polizza assicurativa;
  • dieci anni di spese di incasso rata (per 120 rate)

L’estinzione anticipata della cessione del quinto, però, accorcia la durata del prestito. Se il rimborso avviene in anticipo (supponiamo nei primi cinque anni), non hai motivo di pagare dieci anni di polizza assicurativa. Eppure, quel costo viene conteggiato nel debito residuo da restituire.

È tuo diritto richiedere un conteggio che sia corretto in primis, e che rispetti anche i tuoi diritti di consumatore. E, nel caso in cui la banca dovesse rifiutarsi di darti risposte esaustive o di ascoltare le tue richieste, è tuo diritto anche chiedere aiuto a un’associazione consumatori, oppure a uno studio legale.

3. Il rimborso degli interessi pagati in eccesso

Il terzo diritto che menzioniamo qui è il rimborso interessi della cessione del quinto. Si tratta di un diritto strettamente connesso a quello citato prima, ovvero il calcolo corretto del debito residuo.

Purtroppo – nonostante le normative in vigore – spesso le banche e le agenzie di credito non rispettano le regole come dovrebbero. Al contrario, effettuano calcoli irregolari del debito residuo, che sfociano inevitabilmente in interessi pagati in eccesso.

Per spiegarlo in altre parole, quando fai richiesta di estinzione anticipata, la banca ti comunica subito l’importo che devi restituire. Questa cifra – nella quasi totalità dei casi – include spese e commissioni che non dovresti assolutamente pagare. Ma che finisci per pagare lo stesso, senza nemmeno rendertene conto.

Gli interessi pagati in eccesso rientrano quindi nei costi rimborsabili della cessione del quinto. Questo vuol dire che, se la tua rata finale (e cioè quella con cui hai estinto la cessione) è stata calcolata tenendo conto di questi costi, hai diritto a un rimborso degli interessi. Un rimborso che è spesso cospicuo, come puoi vedere dalla nostra lista di casi reali, e che potrebbe portare sul tuo conto corrente alcune migliaia di euro inaspettate.

🤔 vuoi saperne di più?

Approfondisci qui quali sono i costi rimborsabili della cessione del quinto

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ADifesa è l’associazione che difende i diritti dei clienti di banca. Se negli ultimi dieci anni (dal 2013 in poi) hai estinto in anticipo la tua cessione del quinto, l’associazione ADifesa può aiutarti a ottenere il rimborso degli interessi pagati in eccesso. Il nostro lavoro si basa sul METODO ADIFESA, un percorso in 4 step che porterà sul tuo conto il rimborso che ti spetta.

Come funziona?
Prima di tutto, i nostri professionisti svolgono una pre-analisi sul tuo caso, per capire se ci sono i presupposti per procedere (step 1). In seguito, se ci dai l’autorizzazione, ADifesa avvierà una perizia tecnica approfondita sulla documentazione bancaria, per calcolare il valore del rimborso (step 2). Infine, invierà un reclamo formale alla banca (step 3) e, in caso di mancata risposta, si rivolgerà al Giudice di Pace per farti avere subito il rimborso.

Per accedere ai servizi di pre-analisi, perizia tecnica, reclamo e ricorso basta iscriversi all’associazione e versare una quota pari a 10,00€. Soltanto dopo aver ottenuto il rimborso, ADifesa ti chiederà un contributo percentuale utile a coprire le spese.

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