Cosa succede alla tua carta revolving dopo il rimborso interessi

È la procedura più richiesta da chi ci contatta.
Ma cosa succede dopo il rimborso interessi su carta revolving? Te lo spiega ADifesa.

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Il rimborso interessi per carta revolving è la procedura più richiesta da chi ci contatta.

E non ci stupisce. Le carte revolving sono uno strumento rischioso per chi non è abituato a gestire debiti con banche e agenzie di credito. In genere, i risparmiatori che finiscono nella “trappola revolving” le provano tutte per riuscire a liberarsene. E l’estinzione del debito, in tal senso, è la strada migliore.

Puoi approfondire l’argomento, leggendo anche: Carte revolving, come uscirne?

In questo articolo di ADifesa però vogliamo concentrarci su un altro aspetto. Un quesito tra i più frequenti fra i nostri associati che vogliono ottenere giustizia e si lasciano frenare dalla paura delle conseguenze.

Partiamo da un presupposto: solo pochissimi consumatori sanno che è possibile ottenere il rimborso degli interessi anche per carte revolving. Un’opportunità non da poco visto che parliamo di cifre importanti, di migliaia di euro.

Ma l’aura di mistero che avvolge questa pratica di rimborso tocca anche tutti i passaggi successivi. E quindi: cosa succede dopo che hai richiesto – e ricevuto – il recupero interessi della tua carta revolving?

Noi di ADifesa il meccanismo lo conosciamo bene. Lo abbiamo studiato e messo in pratica decine, centinaia di volte. È arrivato il momento di condividerlo, e quindi te lo spieghiamo qui.

Rimborso interessi su carte revolving: tre scenari possibili

Quello che ti stiamo per raccontare arriva tutto dalla nostra esperienza di associazione.

Negli anni infatti abbiamo seguito migliaia di casi e siamo stati al fianco di risparmiatori nella morsa delle carte revolving e, quindi, vittime di banche e agenzie di credito. Grazie all’Associazione ADifesa, per i nostri associati liberarsi dalle revolving non è stato più un sogno, ma una realtà concreta. E per questo ci hanno raccontato come è andata, e in che modo hanno risolto il rapporto con la banca subito dopo il rimborso.

Lo scenario che è possibile delineare si compone di tre passaggi. Questo articolo ti aiuterà a comprendere che non c’è nulla da temere quando si lotta per i propri diritti perché la legge italiana è dalla parte dei cittadini, sempre. Ma è bene prestare attenzione.

1. Userai la carta revolving come prima (o quasi!)

Una volta ricevuto il rimborso, la carta revolving rimarrà nelle tue mani. Lo sappiamo che il suo meccanismo è ai limiti del truffaldino, ma a quel punto la sua natura cambia.

Quando ottieni il rimborso infatti, ti vengono accreditati gli interessi già pagati e anche quelli futuri. In altre parole non dovrai più pagare interessi alla banca o all’agenzia di credito. Le tue rate mensili saranno da quel momento a tasso zero.

Facciamo un esempio concreto.
Hai ottenuto un rimborso di 1000 euro, ma per contratto avevi ancora da pagare 20 rate da 50 euro ciascuna, composte da 30 euro di capitale e 20 euro di interesse. Dopo il rimborso continuerai a pagare le rate, ma senza l’aggiunta degli interessi. Ergo, la tua nuova rata sarà soltanto di 30 euro.

Comodo, no?

2. Ti chiederanno di risolvere il contratto

A quale banca conviene tenere in vita un prodotto finanziario che non rende? A nessuna.

Le carte revolving – così come altre forme di prestito – nascono anche come forma di guadagno da parte di banche e agenzie di credito, che infatti di questo sopravvivono, di tassi di interesse e commissioni extra.

Banche e agenzie non avranno più alcun motivo di tenere in piedi una revolving da cui non possono ricevere soldi, pertanto spingeranno per una risoluzione unilaterale. In altre parole, ti chiederanno di chiudere il contratto senza costi di recesso né spese penali.

E a loro conviene particolarmente, perché in questo modo – dopo aver terminato ogni rapporto – potranno proporti un nuovo contratto di carta revolving, provando a farti cadere di nuovo nella trappola.

3. Avrai una nuova altra carta revolving.

A quel punto spetta a te la decisione: infilarti per l’ennesima volta in una situazione torbida o trovare finalmente un’altra via?

Ricorda che le carte revolving sono il prodotto finanziario con i tassi di interessi tra i più alti rispetto alle forme di credito a consumo già presenti. Non a caso, le carte di credito revolving vengono spesso associate – quasi in automatico – al concetto di tassi usura visto i tassi di interesse applicati quasi raggiungono la soglia limite stabilita dalla legge.

L’unico modo per non finire schiacciati dai debiti è prestare attenzione e imparare a gestirli. Ma non tutti se lo ricordano o imparano la lezione.

Considera che la nuova carta che riceverai avrà condizioni contrattuali più trasparenti che seguono la normativa attuale. Il che è un dato positivo perché potrai riporre più fiducia nella tua banca, però rende quasi impossibile ogni contestazione futura. Costringendoti a pagare tassi di interesse esorbitanti per chissà quanto tempo.

Qualunque sia la tua scelta, ADifesa è pronta a starti vicino e a garantirti la giustizia che meriti.

Ottieni un rimborso interessi dalla tua revolving!

La procedura è molto semplice, e ora che sai cosa succede dopo aver vinto il ricorso non hai più motivo di preoccuparti. Quindi, cosa devi fare per ottenere un rimborso interessi dalla tua carta revolving?

  1. inviare a ADifesa i documenti che servono;
  2. aspettare la compilazione della perizia tecnica;
  3. presentare reclamo alla banca tramite ADifesa;
  4. se è il caso, avviare la procedura di ricorso stragiudiziale.

Facile, veloce, indolore. I professionisti di ADifesa analizzeranno il tuo caso in poche ore e seguiranno, insieme a te, l’iter previsto (anche quello stragiudiziale con l’Arbitro Bancario Finanziario) per i casi di reclamo su carte revolving.

Centinaia di persone ci hanno già scelto. Ora tocca a te.

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