Rischi di essere sommerso dai debiti? Ascolta il nostro consiglio: liberatene!
Ecco come estinguere una carta revolving passo dopo passo.
Sei un pentito della carta revolving? Non fartene un cruccio: non sei il solo!
Le carte revolving infatti continuano a “mietere” vittime, pur mantenendo lo status di prodotto finanziario più richiesto in Italia.
Protagoniste di numerosi casi di ricorso – stragiudiziale e non –, le carte revolving rappresentano una tipologia di finanziamento tra le più rischiose, nonché un meccanismo da cui è quasi impossibile uscire.
In questi anni, l’Associazione ADifesa ha affrontato l’argomento diverse volte, perché qui nei nostri uffici molto spesso tocchiamo con mano le difficoltà legate alla gestione di una carta revolving.
Eppure una via di fuga esiste, e la si trova SEMPRE tra le righe del contratto.
Quasi tutte le carte revolving, infatti, consentono di estinguere in un’unica rata il debito che si accumula con il passare del tempo. Solo così è possibile liberarsi una volta per tutte di un impegno bancario che ti avrà fatto sentire con l’acqua alla gola.
Prima di capire però come estinguere una carta revolving è bene fare un passo indietro, e capire innanzitutto come funziona questo prodotto finanziario e in che modo differisce da una carta di credito tradizionale. Spesso infatti chi sceglie una revolving non ha le idee molto chiare, il che rende l’iter per la chiusura del conto ancora più complicato.
Come funziona una carta revolving
La carta di credito revolving è una carta che ti consente di pagare i tuoi acquisti con i soldi di un fido (o plafond) che ti viene concesso dalla banca in base agli accordi previsti dal tuo contratto.
I soldi che spendi però devono essere poi rimborsati tramite rate mensili, rate a cui sono applicati tassi di interesse onerosi, tra i più alti previsti dai sistemi di credito a consumo.
Il meccanismo è machiavellico, perché se hai una carta revolving una puoi fare acquisti a prescindere da quanti soldi hai sul conto. Pertanto ti ritroverai – a volte quasi senza rendertene conto – a spendere più di quanto puoi permetterti, e a dover far fronte a un debito che, acquisto dopo acquisto, mese dopo mese, si ingigantisce fino a diventare ingestibile.
Vuoi approfondire l’argomento? Vai qui! ➝ Carta di credito revolving, come funziona?
Liberarsi di una carta revolving dunque è la strada migliore per non rimanere sommerso dai debiti. E per farlo devi per forza pensare a un modo per estinguere il tuo debito.
Partendo da qui.
Cosa bisogna fare per estinguere una carta revolving
La premessa è necessaria: per estinguere una revolving è necessaria una grande dose di forza di volontà, nonché una buona capacità di saper gestire le proprie finanze.
Entrambe le cose richiedono pratica, ma non è così difficile riuscirci.
1. Non fare altri debiti con la carta revolving
Una buona dose di forza di volontà, dicevamo, perché ciò che rende “soffocanti” le carte revolving è la difficoltà a contenere le spese. Se la revolving è la tua unica carta di pagamento, per esempio, riuscire a sbarazzarsene sarà alquanto complicato.
Come ti abbiamo già detto, ogni spesa comporta un aumento del debito, che alla lunga potrebbe raggiungere cifre spaventose e troppo difficile da coprire. Dunque, il punto di partenza non può che essere questo: zero spese e moltissimo impegno!
Guarda, ne abbiamo parlato anche qui ➝ Carte revolving, come uscirne?
2. Controlla cosa dice il conteggio estintivo
Visto che per chiudere con la revolving devi estinguere il debito per intero, è importante capire a quanto ammonta questo debito. In altre parole, quanti soldi devi restituire alla banca?
Per saperlo quello che ti serve è il conteggio estintivo. Si tratta di un documento in cui viene tenuta traccia di tutti i debiti che hai contratto con la tua revolving, e che riporta le modalità di rimborso mensile nonché quelle utili a chiudere il conto con un unico versamento.
Ottenerlo non è difficile: ti basterà rivolgerti all’agenzia di credito con cui hai sottoscritto il contratto di finanziamento e farne richiesta esplicita.
Ricorda di tenerlo a portata di mano, una volta ottenuto. All’interno del conteggio estintivo infatti si trovano moltissime informazioni che potrebbero servirti in un secondo momento. Per esempio un riferimento a eventuali spese extra, commissioni bancarie et similia.
3. Comunica il recesso tramite raccomandata
Se ti sei deciso a compiere questo passo – e chiudere definitivamente con la tua revolving –, non ti resta che comunicarlo all’istituto bancario. Generalmente, questo passaggio va compiuto tramite una raccomandata con ricevuta di ritorno da inviare direttamente all’agenzia di credito a cui ti sei rivolto.
Va detto che questa modalità non interessa tutte le carte revolving, né tutte le agenzie di credito. Alcuni istituti bancari per esempio non prevedono l’obbligo di raccomandata, ma permettono di estinguere il debito versando direttamente la rata allo sportello o con l’assistenza di un consulente.
Ad ogni modo, quello della raccomandata è uno degli ultimi step che portano all’estinzione definitiva del debito. C’è però un passaggio da considerare prima di versare la rata unica che chiuderà la carta. Ed è quello che puoi leggere qui sotto.
4. Chiedi una perizia sulla carta revolving
Perché una perizia? Vedi, le carte revolving sono machiavelliche – come abbiamo scritto più sopra – anche per un altro motivo: includono nel rimborso mensile commissioni e costi extra che fanno salire l’importo della rata.
Di conseguenza, il valore dei tassi di interesse aumenta e finisce per sfiorare quello che la normativa italiana definisce «tasso usura», ovvero un tasso di interesse che supera il limite consentito e che spinge inevitabilmente i debitori al collasso.
Sui tassi usura leggi anche questo ➝ Tassi usura, come difendersi per non rischiare
In casi come questi hai diritto a un rimborso – o a una detrazione, nel caso di rata ancora da versare – ma prima di arrivarci è necessario che un professionista avvii una perizia sulla tua carta revolving.
Una perizia che viene fatta sulla base di tutta la documentazione (contratto e conteggio estintivo) e che ti permette di riavere indietro i soldi corrispondenti agli interessi in eccesso, nonché una riduzione delle rate future. Una prospettiva da non sottovalutare se stai cercando di estinguere la tua carta revolving.
Ma come accedere a una perizia di tipo tecnico-legale, come quella di cui ti abbiamo appena parlato? È FACILISSIMO. Basta rivolgersi a un consulente ADIFESA.
La nostra associazione infatti – da anni ormai – si occupa proprio di questo: garantire un rimborso ai cittadini che hanno sottoscritto un contratto di finanziamento e si sono ritrovati a pagare più del dovuto.
Un’ingiustizia che è possibile ribaltare, grazie al sostegno di professionisti esperti di diritto bancario e una procedura di ricorso stragiudiziale che alle banche non lascia scampo. La nostra lista di Casi reali ne è una prova: nell’ultimo anno decine di nostri associati hanno ottenuto il rimborso che meritavano. E fra queste persone potresti esserci anche tu.
Quindi, se vuoi estinguere la tua carta revolving, accertati che l’importo dovuto alla banca corrisponda a quello che devi pagare per legge. In altre parole, fai controllare il tuo contratto a un nostro consulente e scegli come procedere da lì in poi.
Puoi metterti in contatto con gli esperti di ADIFESA per telefono, al numero 039 – 9155841, o per email all’indirizzo contatti@s3studio.it.
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